I nostri ricordi sono sempre veri?


La memoria è ingannevole.
I ricordi non sono stabili. Anzi, la loro traccia è influenzabile da tantissimi fattori, che sono impossibili da controllare.
Il ricordo è un vero e proprio processo attivo di ricostruzione dei fatti, ed è influenzato ad esempio, da tutte le conoscenze che abbiamo del mondo, della realtà che ci circonda.
C’è sempre una parte di costruzione soggettiva, che si unisce al ricordo, con meccanismi spesso inconsci.
Tutto ciò che è stato percepito passa attraverso i nostri meccanismi cognitivi, la nostra mente, e da questa viene influenzato: dalle caratteristiche personali, dalla capacità di rielaborazione e di valutazione critica dei fatti, dall’età, dalla cultura, dagli studi, dall’ambiente sociale, dalle conoscenze pregresse, dalle implicazioni emotive che sono ricollegate al fatto.
I ricordi più spesso influenzabili sono quelli che riguardano situazioni ambigue, situazioni stressanti, ma anche situazioni plausibili e ricorrenti, e in generale le conversazioni.
Si ricordano più facilmente gli stimoli dei quali si comprende il significato; per questo è così difficile ricordarsi parole nuove in una lingua straniera, ma sarà anche più difficile ricordare gesti o azioni equivoche, ai quali non sappiamo attribuire un senso.
Al contrario, si ricorderanno più facilmente parole, frasi ed anche comportamenti e atteggiamenti che si comprendono appieno nel loro significato e nella loro finalità.
Si possono ricordare dettagliatamente cose che non sono avvenute, se sono conformi a ciò che è normale per noi (azioni plausibili): ad esempio essere convinti di essersi lavati i denti quando invece non lo si è fatto, ma magari anche il più problematico essere convinti di aver già pagato il conto al ristorante...
Persone diverse ricordano irrimediabilmente in modo diverso lo stesso evento a cui hanno assistito o partecipato, semplicemente perché è stato rielaborato da loro in modo diverso (soprattutto se ognuno ha focalizzato la sua attenzione su un particolare diverso).
Fatte queste considerazioni, quanto è importante la verità oggettiva? Quello che è successo "davvero?". Non mi riferisco alle testimonianze riguardo crimini o atti perseguibili dalla legge; penso piuttosto ai più o meno banali litigi di tutti i giorni. Proviamo a pensare che A VOLTE il nostro interlocutore magari non sta mentendo, ma semplicemente ricorda i fatti in modo diverso e non per forza sbagliato: anche il nostro ricordo infatti, per quanto ci sembri vivido, è sempre filtrato dai nostri schemi di ragionamento, è sempre una RICOSTRUZIONE.

Per questi motivi, nella consultazione psicologica diviene centrale l'attribuzione di significato ad un determinato ricordo, piuttosto che l'oggettiva ricostruzione dei fatti.

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