24 Dicembre - RINGRAZIAMENTI



Il Calendario dell’Avvento della Crescita personale
24 Dicembre: RINGRAZIAMENTI


Siamo arrivati alla fine di questo particolare Calendario dell’Avvento.
Durante il percorso ho cercato di esplorare ogni giorno un concetto preso dal mondo della psicologia, per renderlo un po’ più vicino e comprensibile per tutti, e anche per dare qualche spunto di riflessione.
Ovviamente gli argomenti sono stati trattati solo marginalmente, quindi per ringraziare chi mi ha seguito, da gennaio pubblicherò sul blog degli approfondimenti riguardo gli aspetti che hanno ricevuto più interazioni sia qui che sulla mia pagina Facebook

Grazie di avermi seguito
Buon Natale.

23 Dicembre - BISOGNI E MOTIVAZIONI



Il Calendario dell’Avvento della Crescita personale
23 Dicembre: BISOGNI E MOTIVAZIONI


Il comportamento di qualsiasi essere vivente è orientato alla soddisfazione di determinati bisogni e alla realizzazione di un certo numero di scopi.
Per l’uomo i bisogni possono essere legati sia alla sfera biologica, sia all’essere parte di una determinata collettività.
Ciò che le persone fanno e desiderano non è indipendente da ciò che gli altri intorno a loro fanno o desiderano.
Un esempio classico di classificazione delle motivazioni è la piramide dei bisogni di Maslow (1954), che descrive una gerarchia secondo la quale solo la soddisfazione dei bisogni più primitivi permette l’emergere di bisogni più evoluti. In quest’ottica lo sviluppo dei bisogni e lo sviluppo della personalità procedono di pari passo.
All’origine della vita ci sono i bisogni fisiologici, direttamente connessi alla sopravvivenza: bisogno di cibo, di acqua, di sonno.
Con la soddisfazione dei bisogni fisiologici, emergono i bisogni di sicurezza: protezione, tranquillità, assenza di paura.
Dopo la soddisfazione dei bisogni di sicurezza emergono i bisogni di attaccamento, quali amore, appartenenza, affiliazione.
Si passa quindi all’emergere di bisogni di stima e riconoscimento: sentirsi apprezzati, competenti, rispettati.
Per finire con i bisogni più alti, cosiddetti di crescita o bisogni di realizzazione di sé: di conoscenza, di autorealizzazione, spirituali.
Mentre i bisogni primari vanno a scomparire quando vengono soddisfatti, i successivi non vengono mai veramente superati. Dal blocco ai livelli più bassi della piramide, dall’arresto della naturale evoluzione dei bisogni, origina il disagio individuale o sociale.
Quando siamo capaci di accordare i nostri scopi con le scadenze della natura da un lato, e della società in cui viviamo dall’altro, possiamo realizzare al meglio il nostro potenziale. Dagli scopi che una persona si dà dipende in gran parte la sua capacità di essere felice.

22 Dicembre - IKIGAI


Il Calendario dell’Avvento della Crescita personale
22 Dicembre: IKIGAI


Ovvero “cosa fare della propria vita”.

Ikigai è un termine giapponese che, tradotto in italiano, suonerebbe come “ragion d'essere". 
Racchiude in sé diversi aspetti della vita di una persona, dall’incrocio dei quali risulta ciò che di meglio si potrebbe realizzare, quello in cui ci si dovrebbe impegnare veramente e con piacere.
I diversi aspetti che portano alla composizione dell'Ikigai possono essere trovati rispondendo inizialmente a queste 4 domande:
- Cosa amo fare?
- In cosa sono bravo?
- Di cosa il mondo ha bisogno?
- Per cosa potrei essere pagato?
Dall’incrocio delle risposte alle prime due domande emergeranno le nostre passioni; le altre riposte ci porteranno ad individuare anche le nostre vocazioni, la professione ideale, e la nostra missione (incrocio tra ciò che si ama e ciò di cui il mondo ha bisogno), per arrivare alla fine a delineare una vera e propria ragione di esistere.
È piuttosto difficile condurre una vita perfettamente allineata al proprio ikigai, tenendo conto di tutti gli aspetti di cui è composto. Infatti dedicarsi alla propria missione o vocazione, senza che queste siano riconosciute a livello professionale, può provocare un senso di incertezza verso il futuro; così come fare delle proprie passioni un lavoro può essere soddisfacente ma molto difficoltoso.
In generale, porsi le domande che aiutano a trovare il proprio ikigai può rivelarsi un esercizio utile quando si deve scegliere un indirizzo di studi o nella fase di scelta di un nuovo lavoro.

21 Dicembre - RISOLVERE I PROBLEMI


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21 Dicembre: RISOLVERE I PROBLEMI


La soluzione di problemi è un’attività molto complessa che ha a che fare con l’abilità nel fare ipotesi e calcolarne le conseguenze. Parliamo quindi di un insieme di abilità creative, induttive e deduttive.
Oggi però vorrei proporvi una tecnica particolare per la soluzione dei problemi, con la quale potrete allenarvi, e che potrete insegnare anche ai bambini.

È la tecnica dei 6 cappelli:

1. Indossa il cappello ROSSO, per guardare la situazione dal punto di vista emotivo – “cosa ti dicono le tue sensazioni?”
2. Indossa il cappello BIANCO, per guardare la situazione obbiettivamente - “quali sono i fatti?”
3. Indossa il cappello GIALLO, per avere una prospettiva positiva – “quali sono gli aspetti della soluzione che ti sembra funzioneranno meglio?”
4. Indossa il cappello NERO, per avere una prospettiva critica – “quali sono i punti deboli della soluzione?”
5. Indossa il cappello VERDE, per lasciare spazio alla creatività – “ci sono idee alternative?”
6. Indossa il cappello BLU, per vedere il quadro generale – “come appare questa situazione da una prospettiva più ampia?”
Ovviamente la tecnica si può usare anche nei gruppi di lavoro, facendo “indossare” i diversi cappelli a diverse persone che porteranno avanti diversi aspetti del processo creativo di soluzione del problema.

20 Dicembre - INTELLIGENZA



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20 Dicembre: INTELLIGENZA


L’intelligenza è un concetto di uso comune che spesso è usato per valutare le persone. Tuttavia, il costrutto è piuttosto ampio, tanto che non ne esiste una definizione univoca e accettata universalmente.
Può essere definita come la capacità che hanno le persone di apprendere e di utilizzare nuove competenze.
Comprende infatti sia il ragionamento logico che le abilità verbali e pratiche.
I tradizionali test usati per misurare in qualche modo il quoziente intellettivo si basano:
- su indici globali, che rappresentano un livello generale di efficienza,
- su metodi analitici, che prendono in considerazione diverse abilità mentali (ad esempio percezione, memoria, ragionamento logico) non correlate tra loro, e che permettono di costruire dei profili attitudinali dell’individuo.
Una delle più recenti teorie pluraliste dell’intelligenza è stata proposta da Gardner e descrive diverse forme di intelligenza:
linguistica, musicale, logico-matematica, spaziale, corporea, personale, interpersonale.
In particolare l’intelligenza interpersonale o intelligenza sociale, rappresenta la capacità di comunicazione e di relazione, e si contrappone all’intelligenza personale, che invece indica la valorizzazione di sé, tramite attività quali la poesia o la letteratura.
Tutte queste abilità sarebbero in gran parte determinate geneticamente; tuttavia, l’interazione con l’ambiente può influenzare l’andamento dei vari tipi di intelligenza, in modo particolare in età evolutiva.

19 Dicembre - RESILIENZA


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19 Dicembre: RESILIENZA


In psicologia il termine “resilienza” è utilizzato per descrivere la capacità di reagire positivamente ad eventi stressanti.
Essere resilienti non significa soltanto resistere di fronte ad un problema, ma anche avere la capacità di ricostruire un nuovo equilibrio.
La resilienza è una caratteristica propria di tutte le persone: può essere elevata per alcuni, più carente in altri, ma non è immutabile.
Anzi, più si sperimenta la capacità di fronteggiare una crisi, più aumenta la consapevolezza di potercela fare.
Chi è più resiliente possiede infatti la consapevolezza di poter agire sul contesto che lo circonda, sentendosi quindi meno in balia degli eventi. Ovviamente una buona autostima, la fiducia nelle proprie capacità, e competenze sociali e assertive sono elementi in grado di favorire la resilienza.
     - Assertività
     - Autostima

Intervenire su questi aspetti di sé promuove quindi il senso di autoefficacia percepita e la capacità di reagire ad eventi negativi in modo più pronto e costruttivo.

18 Dicembre - ATTRIBUZIONE DI CAUSE


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18 Dicembre: ATTRIBUZIONE DI CAUSE


Le persone sono naturalmente portate a ricercare un sistema di cause nel comportamento, proprio e degli altri, per trovargli un senso.
Manifestiamo una tendenza ad individuare relazioni casuali anche dove non ci sono, rintracciando una sistematicità anche in comportamenti e fatti del tutto casuali.
Le cause dei comportamenti possono essere interne (personali) oppure esterne (situazionali); tuttavia, spesso le nostre attribuzioni di causalità non tengono del tutto in considerazione questo aspetto.
Tendiamo infatti a spiegare il comportamento degli altri sottostimando l’effetto del contesto e attribuendo un peso eccessivo alle caratteristiche personali, soprattutto se siamo di fronte ad un comportamento negativo.
Ad esempio, se un conoscente è disoccupato, lo consideriamo pigro, poco disposto ad adattarsi, addirittura incapace di mantenersi un lavoro; al contrario, se dobbiamo spiegare un nostro personale fallimento lavorativo, chiamiamo in causa molti fattori legati al contesto (la crisi, un capo poco lungimirante, colleghi poco collaborativi…).
Questo avviene in parte perché conosciamo bene le situazioni che ci portano ad un determinato comportamento, ma spesso non sappiamo niente sulla storia degli altri;
e in parte anche perché a nessuno fa piacere attribuire a sé delle caratteristiche negative.
Sapere di poter incorrere in questo errore, anche se non lo elimina, può far riflettere e rendere i nostri giudizi più equilibrati.

17 Dicembre - BUONI PROPOSITI


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17 Dicembre: BUONI PROPOSITI


Ormai ci siamo quasi…come ogni fine anno ci troviamo a fare i conti con quello che abbiamo realizzato e con quello che ancora ci manca, e allora via libera ai buoni propositi per iniziare al meglio il 2020!!!
Sì…..peccato però che spesso i buoni propositi durino giusto fino all’Epifania…
Allora diciamo che per il 2020 il nostro primo obiettivo sarà quello di impegnarci a realizzare tutti gli altri!!!
Sì..…ma funzionerà davvero?
Facciamo un passo indietro: per arrivare a realizzare degli obiettivi occorre innanzitutto imparare a porseli nel modo giusto.
Gli obiettivi che ci auto-assegniamo devono essere chiari, specifici, quantificabili e stimolanti.
“Voglio migliorare la mia forma fisica” è troppo generico perché potrei farlo con una dieta più bilanciata, con dell’esercizio fisico più intenso, con la meditazione, con la chirurgia plastica, ecc.
Senza specificare cosa voglio fare precisamente per migliorare la mia forma fisica, sarà più difficile mantenere l’obiettivo con il passare del tempo.
Per mantenere alta la motivazione a lungo termine, è utile definire degli obiettivi intermedi, distribuiti nel tempo stabilito, in una sorta di gerarchia che conduce alla realizzazione del nostro proposito.
Obiettivi precisi e ambiziosi aiutano a focalizzare l’attenzione, aiutano la perseveranza, la tenacia e stimolano a formulare nuove strategie, molto più del semplice incoraggiamento a fare del proprio meglio.
Questi obiettivi devono però essere compatibili con le abilità possedute, quindi non eccessivamente audaci.
Inoltre può rivelarsi utile fare un rendiconto dei risultati conseguiti, avvalendosi dell’auto-osservazione e del feedback di persone di cui ci fidiamo, le quali possono osservare aspetti di noi che ci sfuggono aiutandoci con la verifica dei nostri progressi.

16 Dicembre - EMOZIONI


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16 Dicembre: EMOZIONI


Le emozioni sono eventi centrali, necessari per la sopravvivenza, intelligenti, e non delle semplici sensazioni o sentimenti irrazionali.
Sono degli stati mentali che, in presenza di determinati eventi, insorgono dall’interno, coinvolgendo la persona in modo pervasivo e intenso, al di là della sua consapevolezza o intenzionalità, alterandone l’aspetto, la voce, il comportamento.
Spesso ci troviamo nella condizione di voler modificare le nostre emozioni: perché ci sentiamo sopraffatti dall’ansia, perché ci vergogniamo di avere paura, o perché ci dispiace di essere andati in collera.
Le emozioni non sono cancellabili, ma sono gestibili!
Il primo passo per la gestione delle emozioni è la consapevolezza: conoscere e riconoscere le proprie emozioni è di importanza centrale perché è proprio quando tentiamo di allontanarle e di negarle anche a noi stessi che ne siamo sopraffatti.
Bisogna sempre ammettere con se stessi di aver provato un’emozione, un sentimento: per quanto negativi possano essere, solo guardandoli in faccia potremo gestirli e superarli.

15 Dicembre - EMPATIA


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15 Dicembre: EMPATIA


L’empatia è quell’abilità sociale che permette di mettersi nei panni dell’altro e di comprenderne quindi emozioni e stati d’animo.
L’empatia è, secondo Goleman, una delle competenze alla base dell’Intelligenza Emotiva: quel tipo di intelligenza che serve per capire come comportarsi nelle situazioni sociali, nelle interazioni con gli altri.
Le persone dotate di una buona intelligenza emotiva possiedono, oltre ad un buon livello di capacità empatiche, anche una considerevole conoscenza si se stessi e delle proprie emozioni.
L’intelligenza emotiva non è strettamente correlata ad altri tipi di intelligenza, come l’intelligenza logica, ma risulta di centrale importanza nella risoluzione dei conflitti, nei rapporti di coppia, anche nell'affrontare eventuali difficoltà sul luogo di lavoro.
Come sviluppare una buona dose di empatia?
Esistono diverse tecniche che possono essere usate per migliorare la propria empatia, che partono effettivamente dalla conoscenza e dall’ascolto di sé, per poi arrivare al vero ascolto degli altri.
Con una serie di pochi incontri con uno psicologo è possibile affinare empatia e intelligenza emotiva per migliorare le relazioni con gli altri.
Un aspetto importante da tenere a mente è che, anche se i vissuti personali guidano l’interpretazione delle emozioni altrui, questi non devono influenzarci eccessivamente;
infatti, se una persona a noi vicina ha vissuto un’esperienza che noi abbiamo già sperimentato in passato, non significa che la sua reazione emotiva debba essere identica alla nostra!

14 Dicembre - PENSIERO DIVERGENTE



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14 Dicembre: PENSIERO DIVERGENTE


Il pensiero divergente permette di uscire dagli schemi abituali di ragionamento, portando alla produzione di nuove idee.
Si contrappone al pensiero convergente, quel ragionamento che invece segue schemi specifici, circoscritti alla situazione in cui ci si trova.
Perché può essere utile coltivare –anche- il pensiero divergente?
Perché il pensiero divergente si accompagna alla creatività, alla capacità di vedere le cose da un punto di vista diverso, e quindi di risolvere i problemi, sia in ambito lavorativo sia nel quotidiano.
Solitamente a scuola viene allenato il pensiero convergente –la risposta corretta è una sola- e quindi ci si esercita poco nel trovare nuove soluzioni.
Ma il pensiero divergente può comunque essere allenato:
se vi trovate di fronte ad un problema e non sapete come procedere, provate per una volta a partire dalla soluzione e non dalla situazione –di stallo- in cui vi trovate. Una volta che avete chiara la soluzione, o il risultato che volete ottenere, provate a pensare al passaggio immediatamente precedente a questo stato che riuscite ad immaginare, e così via fino ad arrivare a congiungere l’obiettivo finale alla situazione attuale.
Avrete trovato la vostra soluzione in modo non canonico.

13 Dicembre - CAMBIAMENTO


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13 Dicembre: CAMBIAMENTO


“Quando non si può più cambiare la situazione, non resta altro da fare che cambiare noi stessi.” – Viktor Frankl
Uno dei principali motivi per cui le persone contattano uno psicologo è il cambiamento.
Anche se non se ne rendono conto. Anche se il problema che li affligge sembra essere esterno alla persona stessa. Anche se non sembrano esserci possibilità di intervenire direttamente sul problema. Anche quando il problema riguarda qualcun altro.
La consultazione con lo psicologo porta un cambiamento nell’individuo, che a sua volta porterà un cambiamento nel suo modo di affrontare i problemi e quindi nuove soluzioni.
Il cambiamento su noi stessi è l’unico modo che abbiamo per agire sulla realtà che ci circonda.
Un esempio pratico?
Provate con questo esercizio: per una settimana, ogni volta che vi verrà in mente di chiedere a qualcuno di fare qualcosa per voi -oppure ogni volta che rimuginerete sul fatto che quel qualcuno quella cosa per voi non l’ha fatta- cercate invece di domandarvi cosa potete fare voi per l’altra persona!

12 Dicembre - LE PROFEZIE CHE SI AUTOAVVERANO


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12 Dicembre: le PROFEZIE CHE SI AUTOAVVERANO

Una profezia che si autoavvera è una previsione che si verifica realmente, solo per il fatto di essere stata espressa.
Effetto su cui si basa ad esempio l’effetto placebo, o su cui fanno affidamento gli oroscopi: se pensiamo che in settimana qualcosa andrà storto perché Giove è disarmonico, ci comporteremo in modo da tale da fallire davvero per troppa prudenza, eccessiva agitazione, ecc.
Fortunatamente le profezie che si autoavverano funzionano anche in senso positivo, per cui la convinzione che il progetto a cui stiamo lavorando da tempo andrà bene, ci farà comportare in modo più fiducioso e tranquillo, agevolando di fatto il successo.
Buon oroscopo 2020 a tutti 😉


11 Dicembre - PRENDERE DECISIONI


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11 Dicembre: PRENDERE DECISIONI

La presa di decisione è una delle attività cognitive più complesse, assimilabile alla soluzione di problemi.
Abbiamo diverse opzioni da valutare, e per ognuna dobbiamo considerare i possibili esiti della nostra scelta.
Ma spesso le decisioni vanno prese velocemente e ci sembra di non avere il tempo per considerare da ogni punto di vista tutte le alternative disponibili.
Se l’obiettivo è quello di prendere la migliore decisione possibile nel minor tempo possibile, dobbiamo:
1. ridurre il numero di opzioni, mantenendo solo le migliori
2. fare una lista dei pro e dei contro per ogni opzione rimasta
3. imporci un tempo limite per fare una scelta, procrastinare non è una soluzione
4. ascoltare l’istinto, perché le sensazioni che sentiamo dipendono da ciò che abbiamo già vissuto in passato, anche se non ne siamo consapevoli
Con la pratica, la velocità nel prendere buone decisioni verrà da sola, e ci si renderà conto che la paura delle conseguenze nelle piccole scelte quotidiane è quasi sempre infondata.

10 Dicembre - IL GIOCO


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10 Dicembre: il GIOCO

Il gioco, per i bambini, è una cosa molto seria!
In questo periodo diventa argomento centrale per genitori e nonni, alle prese con le richieste più disparate e con letterine da accontentare.
L’articolo del pedagogista Antonio Di Pietro può aiutare a fare un po’ di chiarezza per la scelta dei giocattoli da regalare a Natale. Soprattutto per valutare quali sono i cosiddetti giocattoli usa-e-getta che vengono utilizzati pochissimo e poi accantonati. 
Questo accade solitamente perché ci sono giocattoli che lasciano poco spazio ad immaginazione e creatività, permettendo pochi modi di utilizzo, e che quindi andrebbero evitati (compatibilmente con le richieste dei bambini 😅 )

9 Dicembre - MEMORIA


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9 Dicembre: MEMORIA

La memoria è la capacità del cervello di conservare informazioni, sotto forma di ricordo; quindi comprende la capacità di apprendere, di ritenere le informazioni apprese, e poi di recuperarle.
La memoria non è semplicemente un magazzino, con una capacità limitata, ma varia in funzione di tantissimi fattori. Inoltre subisce modifiche: non necessariamente i ricordi sono recuperati così come erano stati appresi.
      Se siete interessati a questo aspetto andate al mio post 

In genere si associa l’invecchiamento alla perdita di memoria. Secondo alcune teorie, con l’aumentare dell’età in realtà ci sarebbero maggiori difficoltà nel trovare spontaneamente strategie efficaci di memorizzazione.
Vediamo quindi alcuni modi per migliorare la memoria:
- fare allenamento funziona! Sudoku, giochi enigmistici, mantengono allenata la memoria a breve termine, che non perde capacità. Cimentarsi in nuove attività (giochi di carte, scacchi, ecc.) stimola grandi aree del cervello
- concentrarsi sulle nuove informazioni che si vogliono ricordare, concedendosi un po’ di tempo senza interferenze
- scrivere a mano facilita la memorizzazione, così come ripetere ad alta voce, perché si coinvolgono più sensi. Ad esempio, dire ad alta voce "Ciao Rossana, piacere di conoscerti" dopo aver conosciuto Rossana appunto, ci toglierà dal classico imbarazzo di aver dimenticato il suo nome immediatamente dopo averlo sentito.
- cambiare posto agli oggetti per ricordarsi qualcosa, ad esempio portare l’orologio sul polso sbagliato (nipote del classico nodo al fazzoletto)
- organizzare le attività quotidiane, usando agende o dispositivi, e mettendo le cose utili sempre nello stesso posto
- l’allenamento fisico, una dieta sana, sonno e un’adeguata esposizione al sole (che assicura l’apporto di vitamina D) aiutano la mente a rimanere in forma.

8 Dicembre - RIPOSO


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8 Dicembre: RIPOSO

Per stare bene è importante dormire bene. Molte cose possono interferire con un buon sonno, dalla caffeina, al fumo, all’alcol: quindi per un buon riposo notturno –e non solo- è meglio limitarne il consumo.
Ci sono poi alcune accortezze che possono aiutare a migliorare la qualità sonno:
- non fare attività fisica di sera
- non addormentarsi davanti alla tv
- imporsi un limite orario per uso di smartphone, pc o tablet
- limitare al minimo le luci in camera, anche led o luci blu, che interferiscono con il sonno
- eseguire esercizi di rilassamento, respirazione, rilassamento muscolare progressivo (vedi post del 5 dicembre)
Se però la difficoltà ad addormentarsi dipende da preoccupazioni o pensieri ricorrenti e intrusivi, allora bisogna intervenire sulla capacità di affrontare questi pensieri in modo diverso.
Sicuramente è utile una consultazione con uno psicologo che, in assenza di disturbi specifici, potrà in pochi incontri potenziare la vostra abilità nel gestire la tendenza a rimuginare.
Per il momento, se ci sono dei pensieri che vi assillano, provate con questo semplice esercizio:
invece di cercare di evitare queste preoccupazioni, scrivetele su un foglio, poi cestinatele fisicamente, buttatele via, e andate a dormire.

Affrontare ed accettare i pensieri è l’unico modo per renderli innocui.

7 Dicembre - LA PERFEZIONE NON ESISTE


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7 Dicembre: LA PERFEZIONE NON ESISTE

E' di questi giorni e sta facendo il giro del web il monologo di Vanessa Incontrada: se non l’avete già visto, rimediate subito!

6 Dicembre - ESSERE GENITORI


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6 Dicembre: ESSERE GENITORI

Ovviamente non può bastare un post per spiegare come si diventa buoni genitori. Oggi però vorrei dare qualche consiglio a chi genitore lo è già, per accrescere l’autostima dei figli.
I bambini con una buona autostima si sentono più sicuri, più accettati, credono maggiormente in se stessi, non hanno paura di provare nuove attività, e superano meglio i loro errori. Tutti aspetti molto positivi per la crescita!
Dunque come agevolare lo sviluppo di una sana autostima?
Ogni bambino è diverso, quindi se per qualcuno l’autostima si sviluppa più facilmente, per qualcun altro ci sarà un percorso un po’ più articolato. In generale, l’autostima si rafforza ogni qual volta il bambino sperimenta una nuova abilità e il genitore lo lascia provare, lo incoraggia e, davanti ai progressi, si mostra fiero di lui.
Nello specifico, ecco alcune modalità per aiutare i nostri figli ad avere fiducia in se stessi:
- aiutarli quando si stanno impegnando in una nuova attività, per poi lasciarli fare da soli, anche se sbagliano
- mostrare apprezzamento per i loro sforzi, anche se qualcosa non va per il verso giusto
- non lodarli eccessivamente
- avere pazienza e non essere troppo critici
- non concentrarsi solo sul risultato (soprattutto a scuola, non conta solo il voto!)
- incoraggiarli ad aiutare: in casa, a scuola, un amico… li farà sentire importanti ed impareranno a fare cose nuove

5 Dicembre - RILASSAMENTO


Il Calendario dell’Avvento della Crescita personale
5 Dicembre: RILASSAMENTO

Oggi pariamo di tecniche di rilassamento. Il periodo che precede il Natale, si sa, è frenetico: oltre agli impegni quotidiani ci sono da organizzare le feste, comprare i regali per tutti, partecipare alle cene di lavoro/scuola/amici/club sportivi…
È importante cercare almeno un po’ di spazio per ricaricare le energie, altrimenti rischiamo di arrivare al traguardo stanchi, nervosi, irritabili, e quindi di non goderci le festività come meriteremmo. Non possiamo eliminare ogni fonte di stress dalla nostra vita, ma possiamo modificare il modo in cui viviamo queste situazioni, e le tecniche di rilassamento possono risultare davvero efficaci.
Tra le tecniche più note ci sono:
1. Training autogeno: una tecnica che viene utilizzata, oltre che per la gestione dello stress, per l’insonnia e i disturbi psicosomatici. Prevede una serie di esercizi specifici che, dopo essere stati appresi sotto la guida di un esperto, possono essere svolti in autonomia.
2. Mindfullness: si tratta di una forma di meditazione, diventata molto popolare negli ultimi anni, che consiste nell’isolare la mente per concentrarsi solo sulle cose percepite nel “qui ed ora”.
3. Yoga: un’attività che unisce tecniche di respirazione a esercizi e movimenti fisici. Migliora la postura e favorisce la flessibilità e il benessere psicofisico.
4. Rilassamento muscolare progressivo: questa tecnica prevede che i diversi gruppi muscolari vengano isolati e, uno per volta, contratti e poi rilasciati. La consapevolezza riguardo le sensazioni associate ai vari muscoli permetterà di riconoscere le tensioni e di alleviarle.
5. Immaginazione guidata: coniuga respirazione e immaginazione, guidata appunto da un conduttore, che favorisce il rilassamento e la conoscenza di sé.
E per concludere, quella da provare subito,
6. Respirazione profonda: questo esercizio va svolto in un ambiente calmo, silenzioso e non eccessivamente illuminato. Si può svolgere da seduti o sdraiati in posizione supina. Per almeno 10 minuti occorre concentrarsi sulla respirazione, contando 3 secondi per inspirare e 3 secondi per espirare. Mentre si inspira bisogna utilizzare il diaframma, “gonfiando” l’addome e rilasciandolo in fase di espirazione. Esercitarsi più volte alla settimana con la respirazione profonda consente di utilizzarla molto più prontamente nelle situazioni di stress.
Può però non essere indicata per chi soffre di disturbi respiratori.
Per la sperimentazione di tutte le tecniche indicate, soprattutto in presenza di patologie particolari, è sempre buona norma chiedere prima il parere del medico.
Se desideri approfondire l’argomento o sei interessato a una di queste tecniche in particolare, lascia un commento o manda un’e-mail a: salavalentina.psicologia@gmail.com

4 Dicembre - LETTURA


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4 Dicembre: LETTURA

La lettura è una pratica molto diffusa in ambito psicologico.
Perché leggere un libro porta molti benefici: permette di sperimentare situazioni diverse, di guardare il mondo con gli occhi di un altro, di conoscere realtà lontane.
Leggere non è solo un esercizio cognitivo che tiene la mente in allenamento, ma può costituire anche un vero momento terapeutico, perché aiuta a conoscere meglio se stessi grazie all’immedesimazione e al confronto con i personaggi di una storia.
Per non parlare dell’importanza che la lettura riveste nello sviluppo di un bambino. Leggere ai bambini li aiuta a crescere, a sviluppare abilità comunicative e sociali, e a stimolare la curiosità e l’immaginazione.
Per Natale regalate e regalatevi un libro!

3 Dicembre - GENTILEZZA


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3. GENTILEZZA

“Quando ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile”
Un pensiero da tenere sempre a mente, non solo nel periodo che precede il Natale.
Un atteggiamento gentile genera un ambiente più sereno, favorisce le relazioni interpersonali e mitiga i conflitti. Non solo: secondo la psicologia positiva aumenta anche il benessere personale.
Essere gentili non deve corrispondere all’essere remissivi, ma vuole semplicemente essere un invito a distinguere quelle situazioni –e sicuramente ce ne capitano- in cui avere ragione ad ogni costo non conta poi così tanto, e ad esprimere le proprie opinioni con rispetto.

Per oggi quindi un invito a sorridere di più!
A domani

2 Dicembre - AUTOSTIMA


Calendario dell'Avvento della crescita personale
2. AUTOSTIMA


Cos’è?
L’autostima è un costrutto psicologico che riguarda le valutazioni che facciamo su noi stessi. Non è predeterminata, e nemmeno qualcosa di immutabile: per la stessa persona può essere bassa o alta in diversi momenti o in diversi contesti (famigliare, intimo, pubblico, lavorativo, scolastico, …).
L’autostima può influenzare la nostra vita in tantissimi modi e avere una buona fiducia nelle proprie risorse porta inevitabilmente ad una maggiore soddisfazione. Gli studi dimostrano che chi possiede una buona dose di autostima è più perseverante, più appassionato, e tutto ciò si traduce in un più probabile raggiungimento dei propri obiettivi.
Al contrario, chi non ripone fiducia in sé rischia di essere demotivato quando messo di fronte ad un ostacolo, e se questo atteggiamento disimpegnato porta al fallimento non fa che alimentare la scarsa autostima in un circolo vizioso difficile da spezzare.

Come rilanciare la propria autostima dopo un fallimento?
Ci sono tantissimi esercizi che si possono provare per accrescere la propria fiducia in se stessi. Molti hanno a che fare con la revisione dei propri ideali e con l’accettazione di sé - tutto compreso, pregi e difetti.
Oggi però come spunto di riflessione vorrei proporre qualcosa di diverso, che punta sulla comunicazione non verbale. Studi recenti ci dicono che l’atteggiamento e la postura influenzano non solo il modo in cui gli altri ci giudicano, ma influenzano anche il modo in cui noi percepiamo noi stessi.
L’esercizio da fare è questo: assumere per 2 minuti la “posa del super-eroe”, una postura aperta, con braccia larghe alzate o appoggiate sui fianchi e il mento leggermente alzato.
Questa postura è assunta tipicamente, oltre che dai super-eroi, da chi possiede un’alta autostima, da chi si sente forte, vincente: il pensiero influenza l’atteggiamento. Ma è stato dimostrato che è vero anche il contrario: la postura influenza il pensiero e assumere una posizione di questo tipo per 2 minuti rende le persone più fiduciose nei propri mezzi, più assertive (vedi post del 1 dicembre) e più tolleranti allo stress.
Vi lascio il link di un video in cui la dottoressa Cuddy spiega benissimo lo studio e il meccanismo.
https://www.youtube.com/watch?v=Ks-_Mh1QhMc
Non vi resta che provare!
A domani

1 Dicembre - ASSERTIVITA'



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1. ASSERTIVITA’


Che cos’è?
L’Assertività è un’abilità sociale che potremmo riassumere nel saper esprimere chiaramente e onestamente i propri pensieri, punti di vista e sensazioni, senza però prevaricare quelli degli altri.
Le persone che comunicano in modo assertivo hanno fiducia in se stesse, possiedono una maggiore autostima, e sono meno ansiose, perché essere assertivi significa anche saper accogliere critiche o complimenti in modo costruttivo.
Il contrario degli atteggiamenti assertivi sono i comportamenti aggressivi (con i quali si cerca di prevaricare l’altro per affermare se stessi) e quelli passivi (con i quali si nascondono i propri pensieri per non contrariare l’altro).

Perché essere assertivi conviene?
Alcuni studi hanno dimostrato che assumere un comportamento assertivo migliora la qualità della vita: diminuisce l’ansia legata al giudizio degli altri, accresce l’autostima, e rende migliori le relazioni interpersonali.

Come iniziare a comunicare in modo assertivo?
Cominciamo con un semplice esercizio, da fare subito: esprimere in modo chiaro e inequivocabile un proprio bisogno o desiderio, ad una persona a noi vicina.
Che sia il partner, un familiare, un amico, poco importa: il primo passo per comunicare bene con gli altri è riconoscere i propri bisogni ed esprimerli, senza essere aggressivi (no agli ordini) e senza aspettare che siano gli altri ad indovinarli (si rischia di aspettare all’infinito).

Calendario dell'Avvento della Crescita Personale - Pillole di Psicologia


Calendario dell'Avvento della crescita personale - Pillole di psicologia

Da oggi, ogni giorno fino a Natale, proporrò uno stimolo per il miglioramento di sé. 

Potrebbe essere un pensiero, una frase, una parola presa dal mondo della psicologia ma dal significato magari poco chiaro nella quotidianità. 
L'idea è quella di offrire quotidianamente uno spunto di riflessione, magari accompagnato da un esercizio pratico, per approfondire la conoscenza di se stessi e per crescere.

Scrivere non è sempre facile!

Scrivere non è sempre facile! La scrittura – sia in stampatello che in corsivo – prevede una direzionalità del gesto, che però spess...