I videogiochi fanno male ai bambini - 3 pericoli e 5 consigli sull'uso di app e videogame



Chi è genitore si sarà posto almeno una di queste domande: “ma i videogiochi gli faranno male?”, “non è che forse passa troppo tempo davanti allo schermo?”, “sarà per colpa dei videogiochi se è ultimamente è così nervoso?”.
Soprattutto negli ultimi anni i videogiochi sono diventati sempre più accessibili per i bambini, anche per i piccolissimi. Gli studi più recenti dicono che i bambini ne usufruiscono già dal primo anno di vita. Questo perché in ogni casa, oltre a tv, pc, consolle dedicate, ci sono smartphone e tablet, che rendono semplicissimo e immediato l’uso di giochi&co.

Foto di Nadine Doerle

Ma i videogiochi fanno male?
Forse la domanda è mal posta: non è che siano i videogiochi in sé a fare danni, così come non ne fa lo smartphone da solo. È piuttosto l’abuso o l’uso scorretto di questi mezzi ad essere potenzialmente dannoso, soprattutto per menti in via di sviluppo.

Vediamo allora quali sono in breve i principali pericoli collegati all’abuso di videogames.

1. Controllare che il tempo di gioco non sia eccessivo

Foto di FreeCliparts

1. TEMPO DI GIOCO ECCESSIVO: i pediatri sono abbastanza concordi nel consigliare un’esposizione giornaliera agli schermi (da tv a tablet, ecc.) di massimo 2 ore. Questo lasso di tempo andrebbe ovviamente accorciato per bimbi molto piccoli e, soprattutto, diviso in sessioni di mezz’ora circa.
Il rischio collegato all’esposizione eccessiva è che venga sottratto troppo tempo alle relazioni sociali, al gioco con gli amici, al gioco e all’attività sportiva. Altri rischi sono legati a possibili problemi ad occhi, schiena ed emicranie.

2. 3. Attenzione ai contenuti violenti o inadatti ai minori

2. CONTENUTI VIOLENTI: i risultati degli studi sono controversi e non sembrerebbe esserci una corrispondenza tra utilizzo di videogiochi violenti ed AGGRESSIVITA’; tuttavia, l’accesso a contenuti violenti assume un ruolo importante nella de-sensibilizzazione verso i comportamenti violenti e le loro conseguenze.
Mentre siamo sempre più attenti che i bambini non si comportino in modo aggressivo e non alzino le mani su fratellini o amichetti, siamo molto più tolleranti se la violenza è in tv, “tanto è tutto finto”. Ma le conseguenze della spinta al fratello sono reali, permettono di capire quanto un’azione possa fare veramente male a qualcun altro, e quindi insegnano ai bambini come gestire il proprio comportamento. Gli atti molto più violenti che appaiono nei videogiochi non hanno mai conseguenze reali, insegnano poco sulle conseguenze, ma anzi rendono meno sensibili alle conseguenze delle azioni violente.

3. CONTENUTI INADATTI RISPETTO ALL’ETA’: permettere che il bambino utilizzi giochi destinati ad un pubblico di età maggiore può generare in lui frustrazione e nervosismo, perché non riesce a procedere nel gioco come dovrebbe.
La classificazione PEGI ci viene in aiuto perché riporta l'età minima consigliata e la natura degli eventuali contenuti inadatti (linguaggio scurrile, contenuti violenti, osceni, ecc.)

In pratica quindi come comportarsi?

Personalmente, mi sembra che i divieti siano molto difficili da portare avanti e che abbiano anche poco senso. Noi stessi utilizziamo continuamente lo smartphone (e non per telefonare). Questi nuovi strumenti ci semplificano quotidianamente la vita in modi sempre nuovi e sempre più stupefacenti. Siamo sicuri che per i nostri figli debba essere diverso?

I bambini di oggi sono nativi digitali: significa che per loro l’utilizzo dei nuovi media rappresenta la normalità. Proviamo a pensare a come era vista la tv 30 anni fa: si interveniva un po’ come si fa oggi “non guardarla da troppo vicino”, “non guardare quello, che dopo hai paura”, “non passare tutto il giorno davanti alla tv”, ecc. ecc.
Solo che i videogiochi e le app non sono proprio come la tv: sono interattivi! Quindi più allettanti, ma anche più stimolanti.

Per il momento tralascio volutamente l’aspetto legato all’accesso alla rete e a tutto ciò che comporta, perché qui il discorso si complica non poco.

Ecco quindi 5 consigli da mettere in pratica perché vostro figlio usi i videogiochi (e il vostro telefono) con giudizio:

- controllare i contenuti a cui ha accesso: non si tratta di proibire, o di sgridare, meglio una spiegazione del motivo per cui riteniamo un contenuto non adatto. Se li abituiamo fin da subito a questo tipo di confronto, sarà più facile portarlo avanti nel tempo. Non possiamo farli accedere a tutto e poi, improvvisamente, quando diventano adolescenti iniziare ad imporre divieti.

- chiedere ai ragazzi stessi di cosa tratta: li responsabilizza e li abitua a capire cosa riteniamo adatto oppure no e perché.

Portare i bambini a giocare all'aperto il più spesso possibile

Foto di Free-Photos

- diversificare l’attività: assicuriamoci che durante le giornate ci sia tempo per altri tipi di attività (sportive, all’aperto, con gli amici, di studio, ecc.)

- negoziare un tempo massimo per il gioco davanti agli schermi, evitando possibilmente le ore serali

Ricordatevi di giocare insieme!
Foto di Michael Morse


- giocare insieme: è un buon modo per rimanere aggiornati su cosa facciano effettivamente durante il gioco, che così diventa anche scambio e attività relazionale.

Direi che si può fare!

Buon divertimento 😉

Nel prossimo post parlerò invece degli aspetti positivi legati all’uso dei videogiochi e di come sfruttarli al meglio!

Per fare una verifica delle modalità di scelta, uso e condivisione dei videogiochi nella vostra famiglia, esistono diversi questionari e schede di auto-valutazione.
Se volete saperne di più scrivetemi in privato:
salavalentina.psicologia@gmail.com

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