Insegnare un buon metodo di studio ai bambini: 6 passaggi indispensabili



Se tuo figlio è da poco entrato a far parte dell’universo scuola, dopo i primi tempi passati ad imparare a leggere e scrivere, dovrà iniziare a fare i conti con le prime materie da studiare.

A questo punto a un genitore viene da chiedersi se sia possibile insegnare fin da subito un buon metodo di studio ai bambini. Si tratta di una domanda lecita, alla quale cercherò di rispondere nelle prossime righe.

È utile insegnare un metodo di studio all’inizio della scuola primaria?
Non solo si può insegnare un buon metodo di studio ai bambini, ma –come potete immaginare- è anche molto utile.

Con qualche doverosa premessa: non possiamo pensare di scegliere un metodo, magari quello che usavamo noi a scuola o che usiamo adesso quando vogliamo ricordare qualcosa, e semplicemente passarlo ai nostri figli.

Il metodo di studio deve adattarsi alle caratteristiche della materia che si vuole imparare, ma anche della persona che deve apprendere. 
Le prime sono abbastanza semplici da individuare: ad esempio la matematica, la geometria e anche la geografia si prestano maggiormente ad un’elaborazione di tipo visivo e spaziale; l’italiano e la storia si possono approcciare con un’elaborazione di tipo uditivo, e così via.

Al contrario, le caratteristiche personali che influenzano il modo di apprendere in bambini di 7-8 anni non sono affatto scontate. 
Ovviamente, per un adolescente o un adulto è più semplice identificare il tipo di memoria più pronta, il tipo di stimolo a cui si reagisce più facilmente, il tipo di intelligenza più sviluppato.

Per i bambini tutto è ancora da esplorare. Quindi bisogna procedere per piccoli passi.

Se volete aiutare i vostri figli a imparare a studiare (cosa che vi risulterà molto comoda negli anni a venire, perché vi farà risparmiare tempo speso nell’aiuto compiti o addirittura soldi spesi in ripetizioni),

vi propongo 6 spunti pratici per accompagnare i bambini nello studio a casa:


1. INDIVIDUARE L’ARGOMENTO PRINCIPALE


Ovvero leggere il titolo!

Vi sorprenderebbe sapere quanto spesso i titoli sono ignorati (anche dagli studenti universitari) per “passare al sodo”, o magari perché sono scritti in carattere diverso, staccati dal corpo del testo, o proprio perché visti come qualcosa di banale e subito accantonati.

Chiunque abbia avuto a che fare con un 7enne alle prese con una pagina di storia, sa che leggere il titolo prima di iniziare a studiare non è affatto scontato.

Per i bambini la difficoltà principale è proprio quella di estrapolare dal testo i concetti principali: facciamo loro notare che nella pagina ci sono delle indicazioni esplicite ed evidenziate che li aiutano proprio ad individuare l’argomento principale!





2. SUDDIVIDERE IL TESTO IN PARAGRAFI

Anche in questo caso è bene fare notare ai più piccoli che, quando il testo va a capo, siamo di fronte all’inizio di un nuovo argomento.

Una volta individuati i paragrafi, per ognuno dobbiamo trovare una o più parole chiave, che contrassegnano i concetti principali.

Spesso, nei libri della scuola primaria, le parole chiave sono indicate in grassetto, per facilitare l’operazione.



3. IMPARARE A MEMORIA SOLO I TERMINI TECNICI

Sì, ci sono già alle elementari, e con i termini tecnici che caratterizzano una materia non si può lasciare spazio alla creatività.

Dobbiamo aiutare i bambini a capire che è bene rielaborare il testo a proprio modo, rispettando però la terminologia specifica.


4. ANALIZZARE LE IMMAGINI

Che si tratti di fotografie, disegni, diagrammi o mappe, nelle pagine dei libri scolastici ci sono sempre elementi grafici e non sono casuali.

Riflettere sulle immagini – e leggere le loro didascalie – aiuta l’elaborazione dei concetti e quindi la memorizzazione, fornendo un esempio visivo ad accompagnamento di quanto letto.



Superate queste prime 4 fasi bisogna procedere a fissare i concetti appena compresi.


Come dicevo poco sopra, per chi possiede uno stile di apprendimento uditivo si consiglia di ripetere ad alta voce;

per chi ha uno stile di apprendimento visuo-spaziale, si consiglia di procedere costruendo schemi o mappe concettuali.

E per un bambino di 7/8 anni?
Come possiamo capire qual è il suo stile di apprendimento?


All’inizio bisogna necessariamente sperimentare!

È necessario provare un po’ di tutto per vedere quale metodo funziona meglio?

In parte sì, ma voglio sottolineare che non si tratta di un semplice procedere per tentativi ed errori.

Far provare ai bambini diversi metodi per rielaborare le informazioni di un testo, permette di coinvolgere diversi canali sensoriali e diversi meccanismi cognitivi.

Ogni volta che un’informazione viene rielaborata mettendo in gioco un canale diverso, vengono stimolate diverse connessioni neurali e si facilita la memorizzazione.

Quindi, consiglio di procedere con 2 ulteriori passaggi:


5. SCRIVERE A MANO SCHEMI E MAPPE,

che riportino i concetti principali dell’argomento di studio, e collegandoli tra loro utilizzando simboli grafici, piccoli disegni, colori diversi, evidenziatori, ecc.

Anche se all'inizio sarà probabilmente l’adulto a guidare questo tipo di lavoro, è comunque necessario che sia il bambino stesso a scrivere a mano la sua mappa, perché solo qualcosa di personalizzato lascia una traccia più efficace nei ricordi.






6. RIPETERE AD ALTA VOCE

Serve a tutti, indipendentemente dallo stile di apprendimento personale, soprattutto se lo studio sarà verificato a scuola da un’interrogazione orale.

Ripetere ad alta voce utilizzando parole nuove, permette di personalizzare e capire meglio quanto letto.

Per facilitare l’esposizione personale si può chiedere al bambino di spiegare a noi, piuttosto che ponendo domande specifiche: “Me lo spieghi?”


OK, arrivati a questo punto abbiamo completato tutti i passaggi utili per studiare e acquisire un buon metodo di studio.


Dopo aver preso dimestichezza con la procedura, alcuni passaggi - come i primi - diverranno automatici, mentre altri potranno essere maggiormente personalizzati, e nostro figlio sarà presto più autonomo nello studio.


Foto di Porapak Apichodilok


Negli ultimi anni, gli stessi insegnanti della scuola primaria iniziano i programmi partendo proprio con lo spiegare “come si studia”, e i libri di testo riportano mappe concettuali per valorizzare tutti gli stili di apprendimento.

E adesso
buon lavoro!


Se vi dovessero interessare approfondimenti su alcuni argomenti trattati marginalmente, come i diversi stili di apprendimento o i diversi tipi di intelligenza, lasciate un commento 💬

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